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ALLA

COMMISSIONE REALE

PER LA

ESPOSIZIONE ITALIANA

1861.

ONOREVOLI SIGNORI,

I Giurati della Classe VI desiderosi di secondare per quanto era in loro le viste del Ministro d'Agricoltura, Industria e Commercio, si accinsero colla massima solerzia allo studio degli oggetti al loro esame affidati.

Questo studio essendo ora quasi per intiero compiuto, si credono i medesimi in obbligo di indicare sin d'ora alle Signorie Vostre Ill.me quali sono quegli esponenti che giudicano degni dell' onore della medaglia, e di accennare in modo sommario e brevissimo le precipue ragioni che nel loro giudizio valgono a renderli meritevoli di questa onorifica distinzione.

La Commissione dei Giurati di questa Classe avrà probabilmente a proporre verso la fine della Esposizione altre medaglie per espositori, che solo in questi ultimi momenti presentarono i loro oggetti, o sui quali mancano ancora i dati essenziali per un savio giudizio; tuttavia essa crede minore inconveniente il rassegnare fin d'ora una lista incompleta degli esponenti più distinti, piuttosto che ritardare di troppo nel portarne i nomi alla conoscenza delle Signorie Vostre Ill.me.

La Commissione dei Giurati della VI Classe si divise in tre Sezioni, l'una che avesse ad esaminare le carte e le raccolte mineralogiche, geologiche e litologiche, principalmente sotto il punto di vista scien

tifico, l'altra che riferisse sui prodotti dell' industria mineraria dal lato tecnico, e alla terza venne principalmente affidato l'esame delle armi.

Sulla proposta delle singole Sezioni emise la Commissione intiera una serie di giudizii, che vengono riassunti nei seguenti cenni sommari per ciò che riguarda le prime due Sezioni, e ampiamente svolti nella annessa relazione del capitano Duprè, per ciò che spetta alle armi.

SEZIONE PRIMA.

CARTE E RACCOLTE GEOLOGICHE, MINERALOGICHE
E LITOLOGICHE.

Le molte raccolte che adornano l' Esposizione Italiana e le non poche carte geologiche, o geognostiche, le quali ne fregiano le pareti, mostrano quanto grande sia sempre stato in Italia l'amore per lo studio del patrio suolo, e come rapidi siano i progressi che fa la pratica geologia specialmente nell'Italia superiore e centrale. Onde è a credersi che progredendo di un passo che va a rendersi sempre più celere in ragione del cammino di già percorso, anche in Italia saliranno in non molti anni le scienze geologiche a quell' altezza e a quella importanza che acquistarono fra le nazioni che bene a ragione si mettono alla testa del civile progresso.

La Commissione ammirava la raccolta di minerali, rocce e fossili della Lombardia esposta dal cavalier GIULIO CURIONI di Milano; osservava in essa tutti gli elementi che occorrono allo studio della geologia lombarda; vi trovava nella completa serie di minerali metallici, di materiali litoidei, di argille e di combustibili fossili uno specchio fedele dell'industria mineraria della Lombardia.

La carta geologica della Lombardia, nella quale l'abate ANTONIO STOPPANI di Milano riassunse i lavori dei geologi lombardi, e le molte osservazioni da lui fatte, a parere della Commissione fornirà dei buoni materiali per la formazione della carta geologica italiana in piccola scala.

La collezione delle rocce che racchiudono i filoni cupriferi della Liguria orientale, e che determinano la loro giacitura nei terreni ofiolitici e metamorfici che espone l'ingegnere COSTANTINO PERAZZI di Novara in un coi piani e colli spaccati delle miniere aperte in tali filoni sono, a giudizio della Commissione, di alto interesse per uno studio comparativo di detti giacimenti con quelli analoghi di altre parti d'Italia, e di grandissima utilità per la coltivazione di così fatte miniere, e rivestono tutto il carattere di originalità.

Se non che avendo la Commissione nel suo seno cotesti scienziati,

a niuno di essi poteva accordare medaglia e si limitò a dichiararli fuori

di concorso.

Con unanime plauso giudicava la Commissione come degnissimo della medaglia e di ogni più alta distinzione

1. Il Barone SARTORIUS di Waltershausen di Goet

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tingen,

per la sua carta topografica e geologia dell'Etna, poichè ravvisava nell' una un modello perfetto di rilevamento, di disegno e di incisione topografica, e trovava nell' altra uno studio geologico completo dell' Etna. Inoltre non poteva dimenticare la Commissione come questa classica opera costasse ingenti somme, e molti anni di lavoro, e come l' uomo illustre che la imprendeva per amore alla scienza e all'Italia, sebbene non figlio di questa, non l'avesse tuttavia mai presentata al Governo che infestava la Sicilia.

2.

Il Professor GIUSEPPE PONZI di Roma,

per la Carta geologica di parte dell'Italia Centrale; per la Carta mineraria e geologica delle allumiere di Tolfa, e la raccolta che accompagna quest'ultima e il bel corredo di spaccati, di disegni di fossili e di altri lavori, che per lo studio della nativa provincia, e soprattutto dei Vulcani del Lazio, va compiendo l' infaticabile geologo. La Commissione riconosce che tutto ciò deve ruscire di capitale importanza per la scienza e l'industria, principalmente per quel che concerne la storia dei terreni vulcanici dell'Italia Centrale, e delle allumiere di Tolfa.

3. Il Cav. Professor PAOLO SAVI di Pisa,

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per la Carta geologica e collezione relativa dei monti pisani, nella quale riconosceva la Commissione un classico lavoro che diede la soluzione di molte fra le principali questioni, che si riferiscono alla esatta determinazione dei terreni della Toscana, in rapporto con la serie cronologica riscontrata nelle altre regioni, le meglio conosciute, e che contribuì quindi potentissimamente ai progressi della geologia italiana.

Il Museo di Storia naturale della R. Università di Pisa, espone un succinto abbozzo della Carta geologica di Toscana, nel quale i professori Savi e Meneghini rappresentarono i frutti dovuti alle loro osservazioni ed alle molte ricerche degli attivi cultori delle scienze geologiche in Toscana. Questa Carta fermò l'attenzione della Commissione, ma siccome lo stesso Museo presenta nella Classe V stupende preparazioni tassidermiche, si volle lasciare a quella Classe l'onore di proporre una medaglia a quell' insigne stabilimento.

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4. Il Commendatore ANGIOLO SISMONDA di Torino, per la Carta geologica delle provincie continentali del già regno di

Sardegna. Carta che rappresenta una lunga serie di assidue osservazioni, le quali gettarono tanta luce sulla costituzione geologica della gigantesca catena delle Alpi e che riuscirà importantissima per la Carta geologica italiana in piccola scala.

Dopo questi più importanti o più grandiosi lavori, la Commissione reputa degni della medaglia ancora i seguenti Espositori di Carte.

5. Il Signor Cavalier GIUSEPPE SCARABELLI-GOMMIFLAMINI d'Imola,

il quale sulla Carta di parte dell' Emilia presenta riuniti i risultamenti delle sue parziali memorie, somministrando così copiosi e bei monumenti per la conoscenza della geologia italiana.

6. Il Professor PIETRO DODERLEIN di Modena,

per la bella collezione e l'abbozzo di Carta geologica delle provincie di Modena e di Reggio, intorno a cui il dotto modenese sta indefessamente lavorando.

7. L'Ingegnere ENRICO GRABAU di Livorno,

offre un bell' esempio di Carta orittognostica de' paesi dell' Elba in grande scala, corredata di spaccati e di una copiosa raccolta di rocce. La Commissione, senza preoccuparsi della opportunità scientifica di una Carta puramente orittognostica, di un paese del quale fu fatta una buona carta geologica, riconosceva nel lavoro del signor Grabau molta utilità per coloro principalmente che già conoscono l'Isola; la considerava poi utilissima per lo studio di quelle giaciture metallifere, e finalmente trovava la raccolta che espone assai completa, e giovevole alla industria e allo studio della orittognosia dell'Isola.

Credette pure la Commissione che si dovesse conferire la medaglia a parecchi espositori di collezioni diverse interessanti la geologia, la litologia, la paleontologia e la mineralogia d'Italia, cioè:

8. Alla scuola degli INGEGNERI IN TORINO,

poichè si commendava la utilità industriale della raccolta dei marmi e altre rocce del Piemonte, la perfezione della serie dei modelli cristallografici opportunamente colorati, e la bellezza dei modelli di fossili e antiche armi celtiche in pietra.

9. Ai signori FRATELLI VILLA di Milano,

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per vari titoli benemeriti della paleontologia lombarda, a cagione della luce che getta sulla formazione cretacea della Brianza la bella serie di fossili da loro esposti.

10.

Al signor CARLO CALI di Catania,

che assai bene rappresentava le rocce della Sicilia, che si prestano, sia

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