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9.

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Il signor cav. RAFFAELLO LAMBRUSCHINI,

per la forma scientificamente più perfetta data all'orecchio de' suoi aratri, per le pregievoli modificazioni indottevi, e per il buon lavoro che eseguiscono.

10. Il signor GRANDE SIRO di Torino,

per l'aratro Dombasle modificato.

11. Il signor ANTONINO LO-PRESTI di Palermo,

per l'aratro volta-orecchio americano da lui utilmente modificato, per i suoi erpici in ferro e per la numerosa collezione de' buoni istrumenti presentati.

12.

Il signor Dott. PIETRO SUPERCHI di Parma,

per il suo aratro parmense destinato ai lavori profondi in terreui argillosi, munito di carretto e traino, che confrontati con altri dello stesso tipo ha dati migliori risultati nello esperimento.

13. Il signor DANIELE TORELLI di Luco,

per la sua industria che lo ha condotto a riprodurre con grande economia di prezzo e con solidità, i migliori istrumenti e le migliori macchine da lavorare la terra.

14. Il signor GAETANO MORI di Greve in Toscana, per i suoi bidenti.

Il colono LUIGI FIORAVANTI Costruttore di uno spianuccio da condursi da un solo animale destinato a ricuoprire le porche per la sementa del grano, è dichiarato meritevole della medaglia per il buon volere dimostrato per migliorare l'esercizio dell'arte sua e li strumenti

bo vi servono.

G. CIARDI, Relatore.

SEZIONE SECONDA.

ARNESI DA

SPARGERE.

Oramai più non si dubita de' vantaggi che si ottengono dal solforare la vite per evitare la propagazione dell' Oidium tukerii, che sinquì ha fatto andar perduta in gran parte la raccolta delle uve. Non è a meravigliarsi pertanto se si cerchi continuamente di migliorare l'apparecchio per la solforazione e che non pochi ne siano stati presentati alla nostra Esposizione.

La utilità di eseguire più speditamente il travaso de' liquidi ha pur fatto soggetto di studio di alcuno degli espositori.

Classe fu più formato sull' esame della loro figura, dalla disposizione, forma e potenza de' loro denti, che sui resultati della prova.

Non mancarono a questa mostra, l'estirpatore, la zappa a cavallo, il sarchiatore, il rincalzatore meccanico: dovè però lamentarsi l'assoluta mancanza di istrumenti atti per rompere le zolle, cioè i rulli, li erpici rotanti, o a cilindro, di alcuni de' quali utile sarebbe l'introduzione e la diffusione in molte parti d'Italia.

Furono in picciol numero, li istrumenti a mano, come vanghe, pale, badili, zappe e bidenti, di alcuni de' quali la Classe apprezzò il merito e riconobbe la utilità particolarmente per la piccola cultura e per la cultura arbustina.

Esposte le massime generali che la Classe si è proposta a guida del proprio esame, tenuto conto delle circostanze speciali sopra notate ha dichiarato unanime meritevoli di premio i seguenti Espositori.

1. Il signor LOTARIO DI CARLO BACCIOLANI di Modena, per i suoi erpici articolati adattati a varie culture e a terreni di diversa qualità.

2. Il signor conte GUGLIELMO DE CAMBRAY-DIGNY, per il suo aratro da rinnuovo con ruota alla punta della bure per i terreni resistenti, e per la bella collezione di istrumenti da lavorare la terra costruiti nella sua officina di Schifanoia a San Piero a Sieve.

3. Il signor BENEDETTO CIAPETTI di Castelfiorentino, per la ricca collezione di istrumenti da lavorare la terra costruiti nella fabbrica di Meleto da lui diretta.

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4. Il signor GIOVANNI FEZIA di Trumello in Piemonte, per i suoi aratri Dombasle perfezionati, per la semplicità della montatura, per la solidità, eleganza e leggerezza della costruzione, per la modicità del prezzo, e per il buon lavoro che eseguiscono.

5. Il signor GIO. BATTA. FISSORE di Tortona, per l'utile modificazione introdotta nell' aratro Dombasle. 6. La ditta GAUTHIER E C. di Torino,

per li aratri del sistema Sambuy costruiti nelle loro officine.

7. I signori fratelli GIACOMELLI di Treviso,

per la zappa cavallo moltiplice, per l' erpice spianatore de' prati, per la ricca collezione degli istrumenti da lavorare la terra usciti dalla loro fabbrica.

8. Il signor BALDASSARRE GOTTI di Ghizzano, per la buona riproduzione nel suo laboratorio de' migliori aratri, che si distinguono per la solidità del lavoro e per la economia del prezzo.

9. Il signor cav. RAFFAELLO LAMBRUSCHINI,

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per la forma scientificamente più perfetta data all' orecchio de' suoi aratri, per le pregievoli modificazioni indottevi, e per il buon lavoro che eseguiscono.

10. Il signor GRANDE SIRO di Torino,

per l'aratro Dombasle modificato.

11. Il signor ANTONINO LO-PRESTI di Palermo,

per l'aratro volta-orecchio americano da lui utilmente modificato, per i suoi erpici in ferro e per la numerosa collezione de' buoni istrumenti presentati.

12.

Il signor Dott. PIETRO SUPERCHI di Parma,

per il suo aratro parmense destinato ai lavori profondi in terreui argillosi, munito di carretto e traino, che confrontati con altri dello stesso tipo ha dati migliori risultati nello esperimento.

13. Il signor DANIELE TORELLI di Luco,

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per la sua industria che lo ha condotto a riprodurre con grande economia di prezzo e con solidità, i migliori istrumenti e le migliori macchine da lavorare la terra.

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14. Il signor GAETANO MORI di Greve in Toscana, per i suoi bidenti.

Il colono LUIGI FIORAVANTI costruttore di uno spianuccio da condursi da un solo animale destinato a ricuoprire le porche per la sementa del grano, è dichiarato meritevole della medaglia per il buon volere dimostrato per migliorare l'esercizio dell'arte sua e li strumenti

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Oramai più non si dubita de' vantaggi che si ottengono dal solforare la vite per evitare la propagazione dell' Oidium tukerii, che sinquì ha fatto andar perduta in gran parte la raccolta delle uve. Non è a meravigliarsi pertanto se si cerchi continuamente di migliorare l'apparecchio per la solforazione e che non pochi ne siano stati presentati alla nostra Esposizione.

La utilità di eseguire più speditamente il travaso de' liquidi ha pur fatto soggetto di studio di alcuno degli espositori.

Il Consiglio de' Giurati dopo accurato esame ha stimato meritevoli di recognizione di merito i seguenti espositori.

1. CAMBINI ENRICO di Firenze,

per la buona, semplice, ed economica costruzione in forme variati dei solforatori a soffietto, e a pennello, da essi eseguiti adatti al diverso modo di cultura della vite.

2.

OMBONI CARLO di Lecco (Como),

per la applicazione da esso fatta all' ombuto ordinario di due condotti esterni al medesimo, destinati a lasciar uscir l'aria dal vaso nel quale per mezzo dell'ombuto stesso è versato il liquido.

Conte SANSEVERINO Relatore.

SEZIONE TERZA.

ARNESI DA

TAGLIARE.

Oggi che il trionfo della idea e di tutto ciò che nobilita lo spirito umano tende ad allontanare l'uomo dai lavori penosi, per serbarlo al lavoro intelligente, più perfetto si è quel meccanismo che risparmian do più la pregevole forza umana ne assicura facilmente la sostituzione. In tutti gli strumenti di questa Sezione calcolato l'effetto utile, o si presentasse sotto forma di covoni, o di frammenti di paglia o di fieno o di brani di taberi o di radici, si apprezzarono le combinazioni meccaniche che obbligavano meno l'intervento muscolare dell' uomo e poi degli animali, si apprezzò la eleganza delle forme che riveste di gaiezza talvolta la ruvidezza al lavoro, si apprezzò infine la solidità che ne assicura più lunga conservazione.

La lunga serie de' trinciapaglia, de' trinciatuberi, de' tagliaradici esposti ha dimostrato essere in via di progresso questa importante operazione agricola.

La scarsezza però delle mietitrici ha ricordato la difficoltà che sempre si mantengono per risolvere un capitale problema della economia rurale.

I piccoli arnesi da taglio, come falci, falciuole, pennati, forbici, scuri, ascie ed altri, sebbene non rappresentino lo stato vero della industria nostra nella fabbricazione di quelli oggetti, certo però i pochi esposti sono di qualche pregio.

Il Consiglio de' Giurati dopo esame di ciascuna delle macchine e degli arnesi citati, dopo aver costatato di tutti l'effetto mercè lo esperimento, ha ritenuto meritevoli di onorevole citazione i seguenti, e perciò ha decretata la medaglia di merito

1. Al signor GIO. BATTA E FRATELLI BALDANTONI

d' Ancona,

per il loro trinciapaglia costruito con sì razionale combinazione che offre minima resistenza ed il maggiore effetto utile meccanico.

2. Al signor CIAPETTI BENEDETTO di Castelfiorentino, per il trinciapaglia presentato, costruito per modo da offrire abbondante prodotto, più o meno minuto secondo i bisogni, in un tempo proporzionatamente breve, e con non grave sforzo.

3. Ai signori FRATELLI GIACOMELLI di Treviso,

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per il trinciatuberi uscito dalla loro fabbrica, per il taglio esatto che esso produce in fette circolari, e in parallelogrammi, secondo che il facile moto gli è dato in un senso o nel senso opposto, per la quan. tità del lavoro prodotto, e per la ricca collezione di altri istrumenti a taglio da essi inviati.

4. Alla ditta RüMMELE e C. di Milano,

per il trinciapaglia che lavora con esattezza, tanto per forza d'uomo che di vapore, dando ricca quantità e buona qualità di prodotto.

5. Al signor Cav. GIUSEPPE TOSCANELLI di Pisa,

per il trinciapaglia a motore animale, per la semplicità della costruzione e per il buon lavoro che eseguisce.

6. Al signor LUIGI MARCHI,

per la sua mietitrice della forza costante di un cavallo guarnita di rastrello, il quale muovendosi con moto alternato lascia il tempo necessario per l'accumularsi di un covone che è portato fuori della linea di movimento della macchina.

7. Alla Ditta MAZZONI e CORNET,

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per gli istrumenti Agrari presentati, fabbricati nella loro officina che ha importante smercio dei suoi prodotti.

8. Il signor SPINA SANTALOIO d'Acireale (Catania), per falci, pennati ed altri arnesi da taglio rimarchevoli per la perfezione del lavoro, bontà dell' acciaio, e modicità di prezzo,

9. Il signor G. B. VINEIS di Mangrado presso Biella, per falci fienaie con marcá G. B. rimarchevoli per la buona qualità e tempera dell' acciaio e squisito lavoro.

10. Il signor GIUSEPPE MARIA VINEIS di Mangrado presso Biella,

per falci fienaie di ottima qualità marcate G. V.

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