Pagina-afbeeldingen
PDF
ePub

correre fino alle più remote regioni dell' Oriente in cerca di seme reputato sano. Questa introduzione di razze forestiere ci spiega come nella non copiosa esposizione di bozzoli ne vediamo di tutte le forme, di tutti i colori, di tutte le strutture, mentre pochissimi ci ricordano le nostre antiche varietà, le quali pei loro pregi erano tanto avidamente cercate dai filatori, che se ne contrastavano il possesso. Pochi anni or sono, quando l'educazione del baco da seta era normale, gli allevatori intendevano a perfezionare le loro razze, sia col rendere migliori quelle indigene, sia procurandosi quelle più accreditate delle limitrofe provincie, ed il compenso che ottenevano col vendere a più alto prezzo i loro prodotti in tal maniera acquistati, accendeva fra essi una lodevole gara che accresceva la ricchezza del paese intiero. I dettami della scienza venivano in aiuto agli ammaestramenti della pratica, ed i tentativi continui e svariatamente ripetuti e gli studi indefessi cospiravano insieme al conseguimento di felici successi. Lo stesso è a dirsi della sementa, la quale, estratta dalle qualità più scelte e dai bozzoli più belli, e prodotta con norme coscienziose e consentanee ai procedimenti della natura, perpetuano le più pregevoli varietà che erano giustamente reputate e celebrate. Oggi però il progressivo miglioramento delle nostre razze è affatto interrotto se non vuolsi dire cessato, ed i lenti ma reali vantaggi delle cure spese per una lunga serie di anni dagli educatori nell'allevamento dei bachi sono quasi del tutto perduti. Le nostre varietà, ricche di tanti pregi e vanto di tante provincie, sono quasi totalmente scomparse, e quantunque siano state colpite più tardi di molte altre dal fatal morbo, pure anche noi dòvemmo ricorrere a contrade sempre più distanti per procacciarci semente immune dal pestifero morbo, la quale però non sempre corrispose alle concepite speranze, perchè, oltre alle difficoltà dell'acclimazione, è stata fatta soggetta di speculazione commerciale non rade volte poco delicatamente esercitata. Quindi or più non si tratta di aver bozzoli di bel colore, di vaga forma, di forte struttura e che svolgano un filo sottile, ma resistente ed elastico: trattasi solo di aver bozzoli provenienti da filugelli sani atti a tessere completamente il loro serico involucro, e capaci a generare individui ugualmente robusti. Queste disgraziate circostanze, nelle quali versa oggidì la bachicultura, ci rendono ragione del ristretto numero di saggi di seme e di bozzoli inviati all' Esposizione, e della loro scadente qualità. In mezzo a tante dolorose impressioni che la loro vista ci desta, ci conforta però lo scorgere che, a malgrado di così crudele contrarietà, lo zelo dei nostri bachicultori non si è rallentato, e che le cure che un dì prodigavano al perfezionamento delle indigene razze, oggi si rivolgono raddoppiate verso le esotiche, onde scegliere fra esse quale sia più ricca di intrinseci pregi, quale possa fra noi più facilmente acclimarsi, e quale infine sia più suscettibile di far miglior prova sotto tutti i ri

vi proponiamo è atto di rigorosa giustizia, poichè i meriti ed i pregi dei prodotti esposti, più che dal discernimento umano, per quanto maturo e coscenzioso, sempre fallace, ci furono nella maggior parte dei casi manifestati e accertati dai sicuri principii della scienza, e poichè non è da dimenticare che tutti i prodotti serici risentendosi attualmente della qualità deteriorata della materia prima, hanno offerto maggiori ostacoli alla buona loro riuscita, onde ne deriva maggior merito ai produttori che hanno dovuto lottare con più grandi difficoltà; la quale considerazione ci conduce ad affermare che l'industria serica è più avanzata realmente di quello non si argomenterebbe da ciò che si vede all'Esposizione, quando se ne giudicasse indipendentemente dall' avvertenza sovraccennata.

La Classe XIII dei Giurati è stata divisa in tre Sottosezioni, la prima delle quali ha avuto incarico di occuparsi dei bozzoli, delle sete greggie, lavorate e da cucire e dei cascami serici, la seconda delle sete tinte, dei tessuti uniti e misti, dei velluti, dei nastri ecc., e finalmente la terza, delle macchine ed apparecchi pel setificio. Ad oggetto poi di prendere ad esame taluni prodotti che richiedevano l'intervento dei Giurati di altre Classi, sono state nominate quattro Commissioni miste, delle quali la prima dovè far argomento dei suoi studi i bozzoli e il seme da bachi, la seconda le sete tinte, la terza i nastri e galloni, la quarta le macchine. Nel modo il più possibilmente breve veniamo a darvi partitamente conto di ciò che ciascuna Sottosezione e Commissione mista ha riferito, esponendo i motivi che le hanno indotte rispettivamente a proporre le ricompense.

Bozzoli e seme da bachi.

Per far buona seta occorrono buoni bozzoli, quindi importantissimo fra tutti i rami dell' industria serica si è l'allevamento dei bachi che ci procura la materia prima dei serici prodotti. La mostra dei bozzoli e del seme del bombice del gelso nè per il numero degli espositori, nè per la qualità dei saggi esibiti può in nessun modo rappresentare una produzione estesa in tutte le provincie d'Italia, la quale giunge in termine medio negli anni normali a oltre 50,000,000 di kil, di gallette. Cinquantasette, furono gli Espositori di bozzoli, fra i quali ben pochi possono vantare di averne presentati forniti di particolari e visibili pregi. Non già che tale lamentabile deficienza proceda da diminuito ardore nell' allevamento dei filugelli, ma bensì dalle condizioni affatto eccezionali e infelicissime, in cui trovasi la bachicultura non solamente in Italia, ma in tutta Europa. Il terribile flagello che ha tanto furiosamente infestate le nostre bacherie pel corso di più anni, ha quasi per intiero distrutte le antiche nostre razze con tante fatiche stabilite, e ci ha costretto a ri

correre fino alle più remote regioni dell' Oriente in cerca di seme reputato sano. Questa introduzione di razze forestiere ci spiega come nella non copiosa esposizione di bozzoli ne vediamo di tutte le forme, di tutti i colori, di tutte le strutture, mentre pochissimi ci ricordano le nostre antiche varietà, le quali pei loro pregi erano tanto avidamente cercate dai filatori, che se ne contrastavano il possesso. Pochi anni or sono, quando l'educazione del baco da seta era normale, gli allevatori intendevano a perfezionare le loro razze, sia col rendere migliori quelle indigene, sia procurandosi quelle più accreditate delle limitrofe provincie, ed il compenso che ottenevano col vendere a più alto prezzo i loro prodotti in tal maniera acquistati, accendeva fra essi una lodevole gara che accresceva la ricchezza del paese intiero. I dettami della scienza venivano in aiuto agli ammaestramenti della pratica, ed i tentativi continui e svariatamente ripetuti e gli studi indefessi cospiravano insieme al conseguimento di felici successi. Lo stesso è a dirsi della sementa, la quale, estratta dalle qualità più scelte e dai bozzoli più belli, e pro dotta con norme coscienziose e consentanee ai procedimenti della natura, perpetuano le più pregevoli varietà che erano giustamente reputate e celebrate. Oggi però il progressivo miglioramento delle nostre razze è affatto interrotto se non vuolsi dire cessato, ed i lenti ma reali vantaggi delle cure spese per una lunga serie di anni dagli educatori nel l'allevamento dei bachi sono quasi del tutto perduti. Le nostre varietà, ricche di tanti pregi e vanto di tante provincie, sono quasi totalmente scomparse, e quantunque siano state colpite più tardi di molte altre dal fatal morbo, pure anche noi dòvemmo ricorrere a contrade sempre più distanti per procacciarci semente immune dal pestifero morbo, la quale però non sempre corrispose alle concepite speranze, perchè, oltre alle difficoltà dell'acclimazione, è stata fatta soggetta di speculazione commerciale non rade volte poco delicatamente esercitata. Quindi or più non si tratta di aver bozzoli di bel colore, di vaga forma, di forte struttura e che svolgano un filo sottile, ma resistente ed elastico: trattasi solo di aver bozzoli provenienti da filugelli sani atti a tessere completamente il loro serico involucro, e capaci a generare individui ugualmente robusti. Queste disgraziate circostanze, nelle quali versa oggidì la bachicultura, ci rendono ragione del ristretto numero di saggi di seme e di bozzoli inviati all' Esposizione, e della loro scadente qualità. In mezzo a tante dolorose impressioni che la loro vista ci desta, ci conforta però lo scorgere che, a malgrado di così crudele contrarietà, lo zelo dei nostri bachicultori non si è rallentato, e che le cure che un dì prodigavano al perfezionamento delle indigene razze, oggi si rivolgono raddoppiate verso le esotiche, onde scegliere fra esse quale sia più ricca di intrinseci pregi, quale possa fra noi più facilmente acclimarsi, e quale infine sia più suscettibile di far miglior prova sotto tutti, i‹ ri

spetti nei nostri paesi. Nè a ciò si limitano i tentativi e gli esperimenti, perchè, quasi temendo che il prezioso bombice del gelso non sia per sottrarsi presto alle influenze della terribile malattia, si cerca di allevare altri Lepidotteri, che ci diano un filo testile di qualche pregio. Quindi vediamo da un lato i fratelli Siccardi di Ceva esibirci 78 qualità di bozzoli provenienti da altrettante varietà del baco da seta, il signor Giuseppe Salinas Arras di Sassari presentarci bozzoli di bella qualità, di forma regolare, di grana fina e di strati fitti e serrati, e i signori Raffaello Montori e Alessandro Carolis di Teramo esporre bozzoli di un colore e di una qualità squisita e che conservano tuttora i pregi della primitiva razza di Brianza onde provengono. D'altra parte vediamo i saggi inviatici dagli allevatori del bruco del ricino, di quello dell' ailanto, e altri bombiei, fra i quali meritano speciali encomii coloro che si dettero ad allevare la Saturnia Cinthia, o bruco dell' ailanto recentemente recato dalla China, il quale col suo bozzolo ci offre un filo capace di dare buoni tessuti a poco costo, siccome sembrano provare gli allevamenti fatti in grande in Francia dal signor Guerin Menneville, sotto gli auspicii e col particolare soccorso dell' Imperatore Napoleone III.

I signori conte A. Cocastelli Montiglio di Goito, il signor F. Piecioli del R. Museo di Firenze, sotto la direzione dell' illustre mar chese Cosimo Ridolfi, i signori Siccardi prelodati, il signor Luigi Spano d'Oristano in Sardegna ed alcuni altri presentarono diversi bozzoli di questo bruco, e noi li confortiamo a perseverare nei loro esperimenti, allo scopo di dotare il nostro paese di una produzione che può riuscire profittevole, anche quando il bombice del gelso sarà tornato, come è da sperare che accada in breve, alle sue normali condizioni di sanità. Del pari è da lodarsi e da confortare a perseverare ne' suoi utili studi il prof. Adolfo Targioni-Tozzetti, che presentò saggi di bozzoli, fiocchi e filo di seta della Saturnia Arrindia, che si nutre del ricino (quantunque per essere questa pianta annuale, tali allevamenti non abbiano probabilità di buona riuscita), di bozzoli e di un tessuto a felpa ottenuto da quelli della Saturnia Mislitta che fa suo cibo della foglia di quercia, e di bozzoli della Saturnia Perny, della Pavonia major e della Pavonia minor.

Ritornando ora all'argomento che più direttamente ci occupa, e continuando ad encomiare coloro che si dettero ad educare le varietà estranee al nostro suolo, nomineremo a titolo di lode il signor Antonio Chisoli agente del march. Visconti Aimi di Brignano provincia di Bergamo, il quale fino dal 1859, rivolse la sua attenzione sopra i trevoltini della China e di Canton che volle incrociare fra loro, e con varietà nostrali, onde rinvenire una razza che partecipasse dei pregi delle indigene al nostro paese, e vantasse la sanità di quelle esotiche, ed esibì fra gli altri un

saggio di varietà bivoltina ottenuta coll' incrociamento di una trivoltina con una annuale. Per la stessa ragione sono da lodarsi sommamente i signori prof. Antonio Galanti di Perugia e Antonio Finco di Verona, ingegnere Vincenzo Funghini e ingegnere Francesco del Greco ambedue di Arezzo, per avere educato e saputo conservare per due anni la bella razza chinese importata in Italia dal conte Castellani, come ne fanno fede i bozzoli esposti dai due primi, i bozzoli e la seta tratta dal terzo, e la seta tratta dal quarto. E tanto più dobbiamo tener conto dei felici resultati ottenuti da questi espositori, in quanto che, come a tutti è noto, nella quasi generalità dei casi quella sementa fece sì in Italia che fuori pessima prova, tanto che non valsero le più diligenti cure a conservare fra noi una razza che fra tutte le altre conosciute gode di fama ben meritata. Però se degni di elogio sono gli sforzi fatti per acclimare le razze esotiche, perpetuarle e migliorarle, maggiormente sono da lodarsi coloro che cercano di rinsanire e rinvigorire le nostrali. Il signor avvocato Carlo Niccoli di Casatisma, provincia di Voghera, ripetendo i tentativi fatti altrove con sodisfacente successo, si dette ad educare l' insetto del gelso all'aria aperta, partendosi dal principio, dalla scienza come dalla pratica approvato, che sia sommamente giovevole alla sua sanità il compierne l'allevamento nelle condizioni più consimili a quelle di natura, remuovendo tutto ciò che sappia di sforzato ed artificiale; e ha esibito un saggio dei resultati del suo metodo in alcuni bozzoli attaccati ancora a'rami del gelso, e in poco seme d'alcuni bachi da lui ottenuto. I felici risultamenti conseguiti con questo metodo, constatati già in Toscana ed in Lombardia da alcuni membri della nostra Commissione, sono del più lieto augurio, e non possiamo rimanerci dal confortare i bachicultori a darsi alacremente a questi esperimenti, non già per produrre bozzoli, ma per avere seme sano da allevare poi con sistemi più razionali, sicuri che le loro fatiche non saranno sterili di buon successo. Parimente non possiamo a meno di raccomandare ai bachicoltori di sottoporre le semente, prima di porle a schiudersi, alla osservazione microscopica, mezzo che è reputato oggi essere il solo che dia qualche garanzia per conoscere i segni della malattia del baco, come lo provano gli utili studi fatti sulla materia dal nostro chiarissimo Collega, professore Cornalia.

In seguito dunque alle cose fin qui discorse, la Commissione reputa degni dell' onore della medaglia, onde serva loro d'incoraggiamento:

1. Il signor CARLO avv. NICCOLI di Casatisma,

per i suoi tentativi di allevamento all'aria aperta.

2. Il signor prof. ANTONIO GALANTI di Perugia,

per i saggi esibiti in qualche quantità di bozzoli bianchi della China.

« VorigeDoorgaan »