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ALLA

COMMISSIONE REALE

PER LA

ESPOSIZIONE ITALIANA

1861.

ONOREVOLI SIGNORI,

La Commissione dei Giurati della Classe XII, animata dal più caldo zelo per corrispondere a quella sollecitudine di resultati nelle proprie pronunzie che era necessaria allo scopo, ed alle vedute che tanto giustamente e caldamente vennero raccomandate dal saggio Uomo di Stato che presiedè la prima e generale adunanza delle classi, non mancò di ogni sforzo perchè la celerità dei proprii lavori si spingesse, e la conseguente emanazione dei giudizi sollecitamente si pubblicasse.

La gravità però dei temi affidati alla vasta disamina che doveva imprendersi era tale, la moltiplicità degli oggetti esposti tanta, e la varietà tanto grande, che non avrebbe potuto esternarsi veruna pronunzia col semplice intuito, o con una anco diligente osservazione; ma era duopo accingersi a compiere molti, accurati, e talora profondi e scientifici esami, onde potessero rimanere esaurite tutte le rigorose cautele dalle quali soltanto dovessero attendersi retti e coscienziosi giudizii, e per le quali fosse allontanato il pericolo che rimanesse obliato il vero merito, o gli venisse minorata la retribuzione colla profusione delle distinzioni fino a farne partecipe la mediocrità.

Questi esami, e questi esperimenti, dei quali il rapporto finale renderà retto conto, non potevano compiersi accurati senza il decorso di un tempo il quale perciò diveniva elemento imprescindibile ed intrin

seco alla concretazione dei giudizii che dalla Classe si attendevano, e questo tempo, quanto strettamente ne occorreva, è stato dalla Commissione, come le ne incombeva il dovere, intieramente impiegato.

A sollecitare però, per quanto era possibile, il termine delle occupazioni e facilitare gli esami, gli studii, gli esperimenti e quanto alla collezione dei dati procreanți il giudizio occorreva; credè la Classe più presto necessario che utile il disporre una divisione di lavoro colla creazione nel proprio seno di quattro sezioni fra le quali venissero divisi gli oggetti da giudicarsi, come di fatto furono divisi, adottando le seguenti assegnazioni.

Alla prima Sezione venne addetta ogni produzione che avesse in mira la statica dei pubblici e privati edifizii, e tutto ciò che riferisse alle costruzioni di strade ordinarie e ferrovie, come ancora gli venne affidato l'esame di tutto ciò che si riferisse ai ponti, ai canali, ai porti, ai fari, ed alle costruzioni in servizio della navigazione, come pure quello che si trovasse diretto allo studio delle fortificazioni, accampamenti, opere d'assedio, ec.

Alla Sezione seconda fu commesso l'esame, e furono confidati gli opportuni studi ed esperimenti per pronunziare giudizio sul copioso numero e sopra la varia natura di calci e cementi che si trovavano esposti, notandone le proprietà che ritenessero a servire alle costruzioni in piena aria o quelle suttelluriche, e particolarmente poi quelle che supplissero alle imperiose esigenze delle opere idrauliche in genere, e specialmente marittime. Si raccomandava l'esame accurato dei minerali calcarei in stato nativo o crudo, come quello dei medesimi dopo la cozione o calcinazione, e particolarmente poi di occuparsi delle officine, che a questa trasformazione erano destinate esaminando le descrizioni, i modelli e le grafiche indicazioni che erano state presentate. Si estendeva ancora l'ispezione da farsi alle calci solfate o gessi, alle pozzolane, alle arene, e tutto quello che potesse influire alla composizione delle migliori malte.

Si commetteva a questa Sezione di occuparsi di tutte le produzioni che potevano ottenersi mediante l'impiego delle calci o gessi, sia nelle produzioni di blocchi, membri architettonici, ornati e nelle composizioni interessanti di marmi artificiali e dei graniti asfaltici.

La terza Sezione fu incaricata di occuparsi delle terre cotte, sia da costruzione che per ornativa, delle quali un grandissimo numero proveniente, può dirsi, da ogni parte d'Italia era stato presentato; e gli vennero affidati anco gli esperimenti opportuni sulle resistenze, e specialmente riguardo ai tubi per conduzione di acque. Fu anco incaricata di misurare la proprietà refrattaria di quelle terre destinate alle costruzioni di forni, fornaci o simili.

Gli esami pure interessanti delle pietre e dei marmi non tanto esi

stenti nella Classe, quanto trasportati nella Classe VI, furono commessi a questa Sezione.

Alla Sezione quarta infine venne dato incarico di occuparsi dei legnami da costruzione, dei lavori di falegname, ebanista, verniciatore ed ogni altro corredo di fabbriche come di qualunque articolo che non fosse stato compreso nelle precedenti Sezioni.

Così spartite l'occupazioni, si accinsero le sezioni al non tenue lavoro, e fatta collezione di tutti i dati, non tanto teorici che pratici, necessarii o utili, a preordinare retti e coscienziosi giudizi, dopo averli elaborati in particolari convegni fecero dei propri lavori comunicazione nelle adunanze dell'intiera Commissione de' Giurati della Classe, la quale, presa cognizione di tutto, ed intese le motivate proposizioni delle sezioni medesime, dato luogo a replicate discussioni, e dietro queste accettate o modificate le proposizioni stesse, furono conclusi all' unanimità i giudizi sul merito degli esponenti, fra i quali furono dichiarati degni di molta lode e da onorarsi colla medaglia

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i quali hanno esposto un progetto di ingrandimento del porto di Genova, coll' aggiunta di molte comodità commerciali, con lo studio della congiunzione della ferrovia da Nizza a Livorno, e con l'aggiunte di fortificazioni ec. Per l'assiduità degli studi relativi all'ingrandimento del porto suddetto, e per l'applicazione alla costruzione dei moli di pareti di ferro vuoto, trasportabili con facilità.

2. VALERIO CESARE di Torino,

che ha esposto un progetto di bacino di raddobbo al porto di Cagliari. Per la proposta applicazione delle conche di sostegno all'introduzione dei bastimenti nelle forme secche.

3. SCULTETUS FILIPPO, Direttore meccanico delle officine delle Strade Ferrate Livornesi di Lucca,

ha esposto un trave tubulare per il centro del ponte dell' Arno a Pisa. Per la bella esecuzione di detto trave, della lunghezza di metri 21 circa.

4. RONCHI GIUSEPPE di Milano,

espositore di un modello di un teatro sulla pianta del teatro della Scala di Milano. Per la semplicità ed efficacia dei meccanismi atti ad alzare la platea a livello del palco scenico, a nascondere le panche entro il

pavimento, e per molti altri utilissimi ritrovati capaci di facilitare il servizio dei grandi teatri e di preservarli dagli incendi.

5. CAMBIAGIO FILIPPO di Milano,

che ha esposto una finestra di ferro vuoto. Per la buona applicazione del ferro vuoto alle costruzioni civili.

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che ha esposto una scala a lumaca, pavimenti di legno e corniciami di legno. Per la distinta esattezza della esecuzione dei modelli e particolarmente della pilastrata ionica con trabeazione completa.

7. CIATTI GIUSEPPE,

che ha esposto un modello di pozzi per strade ferrate e miniere, altro di una galleria per allacciamento di acque, altro di un arco laterizio ridotto ad architrave in piano. Per il metodo ingegnoso adattato a ridurre un arco di mattoni in figura di piattabanda posto in pratica ad una luce di oltre cinque metri.

8. FALLENI GIOVANNI di Livorno,

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che ha esposto una vetrata con persiana. Per avere immaginato un meccanismo adatto ad aprire e chiudere la persiana senza muovere la finestra.

SEZIONE SECONDA.

CALCI, MARMI ARTIFICIALI, ECC.

1. SOCIETÀ delle Strade Ferrate della Lombardia e dell'Italia centrale ed E. DE LA FARGE e LEONE RIGNY,

che hanno esposto minerali per calci idrauliche crudi e calcinati: polveri ottenute dai detti minerali mediante l'estinzione e la macinazione, saggi di diverse applicazioni di dette calci e cementi e tavole con indicazione grafica dell' officine e del sistema praticato per ottenere le esposte produzioni. Per avere estesa in Italia l'utilissima produzione delle calci idrauliche, ed avere costruito quattro officine in diverse provincie, cioè a Serravalle presso Conegliano nel Veneto, a Palazzolo nella provincia di Brescia, a Vergato nella valle del Reno, a Poggiolino presso Pistoia. Per avere adottato ottimi sistemi per la produzione della calce, e per avere esposto a comune profitto non tanto i minerali ed i prodotti, ma ancora mediante le indicazioni grafiche, i sistemi con i quali le calci si ottengono.

2. PELAIS ingegnere GIULIO di Pistoia, gerente delle officina per la produzione di calce al Poggiolino,

che ha esposto, in proprio, calci idrauliche e cementi naturali di tre cave, che una quella già esistente a servizio della officina, e due nuovamente ritrovate dal medesimo. Per avere fatti particolari studii sui cementi idraulici detti naturali che esistono nella cava del Poggiolino della Società delle strade ferrate Lombarde ed averli provati in diversi modi con pregevoli resultati. Per avere con cura fatti studii e ricerche in traccia di nuove cave di detti cementi ed averne ritrovati due, delle quali ha presentato i saggi. Per avere diligentemente esperimentata la forza delle calci e cementi esposti, trattati in diversi modi, ed avere applicato i cementi stessi alla produzione di membri architettonici ed ornati, mediante il getto, tendendo ad ottenere la resistenza dei medesimi in piena aria; ed infine per l'esperimento eseguito nello stesso Palazzo dell' Esposizione, e per il felice resultato ottenuto mediante la istantanea presa del cemento applicato sopra pareti costruite senza veruna cura, o sul puro terreno; emergendone la perfetta tenuta dell'acqua in diverse vasche e nel lago.

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3. SCOTTI EMANUELE e MICHELI LUIGI di Milano, espositori di minerali produttori di calci idrauliche e cementi idraulici, polveri di calci ottenute dai medesimi, saggi di applicazioni di dette calci in tubi, ambrogette, colonnette, smalto e del modello della Fornace. Per avere contribuito all'introduzione in Italia delle calci e cementi idraulici, e per la cura spiegata nell' applicarli in diversi utili impieghi.

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espositore di minerali per la produzione dei cementi idraulici, di diverse applicazioni di detti cementi a produrre ambrogette e bassorilievi in figure ed ornati. Per la buona riuscita delle diverse prove tentate per produrre col cemento idraulico dei bassorilievi con buoni contorni e degli ornati egualmente pregevoli non tanto in basso rilievo, quanto in rilievo anco minuto ed a traforo, resultati che possono tornare utili per le decorazioni esterne delle costruzioni.

5. CAMPANA marchese GIOVANNI PIETRO di Napoli, espositore di marmi artificiali. Per la solidità e bellezza di marmi artificiali esposti, per l'applicazione in grande della lavorazione a produrre pilastri, colonne, figure di animali, statue, tavole, anco in grandi dimensioni. Per la felice imitazione dei marmi, detti antichi, e per la perfezione dei getti conservanti il merito estetico degli oggetti ripro dotti e per gl' intarsi eseguiti con i marmi composti.

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