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ALLA

COMMISSIONE REALE

PER LA

ESPOSIZIONE ITALIANA

1861.

ONOREVOLI SIGNORI.

Il Consiglio dei Giurati della Classe VIII (Meccanica Generale) nel render conto alle SS. LL. degli esami fatti, e dei giudizi emessi sopra gli oggetti esposti nella Classe medesima, dovè già avvertire nel suo rapporto del 4 novembre scorso che, a compimento finale del proprio lavoro, avrebbe dovuto riferire in appresso circa altre cose, le quali, per le ragioni in quel rapporto enunciate, non avevano potuto peranche formare subietto di piena discussione.

Esaurite le indagini necessarie, e condotti diligentemente a termine li studii relativi, il Consiglio trovasi oggi in grado di soggiungere per mezzo dell' infrascritto suo relatore, e sempre in modo affatto sommario, quali altri oggetti siano ad esso apparsi tali da attribuire ai respettivi Espositori titoli abbastanza apprezzabili per renderli meritevoli di distinzione; e trovasi pure in grado di segnalare anche il nome di quegli Operai nei quali si è dovuto riconoscere il concorso di quelle speciali condizioni che li rendono assai benemeriti dell'industria a cui dedicarono le proprie fatiche. Il Consiglio pertanto ha creduto meritevole dell'onore della medaglia

Il signor RAFFAELLO TURCHINI di Firenze

per avere esposta una Cassetta da esso costruita e destinata a ricevere la corrispondenza postale.

Volendo il Consiglio rendersi esatto conto delle condizioni tutte a cui questo apparecchio doveva sodisfare in un ramo così importante di pubblico servizio, fu sollecito di procurarsi notizie apposite dalla Direzione Compartimentale dell' Amministrazione delle RR. Poste in Firenze, la quale non mancò di far sentire che la Cassetta postale per ben corrispondere allo scopo, occorre che nel suo interno non racchiuda alcun ostacolo che diminuisca la capacità necessaria a contenere le lettere, e si opponga alla libera, e facile discesa delle lettere stesse al momento, in cui deve farsene la estrazione; che sia esclusa la possibilità di aprire la Cassetta altrimenti che mediante l'applicazione del sacco; che questo pure sia chiuso in modo da impedire a chi ne abbia la consegna di aprirlo per via; che il coperchio del sacco sia il più possi bilmente leggero; e che il meccanismo sia atto ad operare il cambiamento nella indicazione dell'ora qualvolta è vuotata la Cassetta, e ad imprimere un contrassegno della vuotatura in carta adesa al coperchio del sacco stesso in prova dell' adempimento dell'intiero servizio per parte del funzionario che ne è incaricato.

Ora l'apparecchio presentato dal signor Raffaello Turchini sodisfa a tutte queste, ed altre condizioni siffattamente, da render fuori di dubbio la piena convenienza della sua applicazione.

È somma infatti la facilità con cui la persona destinata a questo servizio può togliere le corrispondenze dalla Cassetta postale senza bisogno d'impegnarsi in alcuna manovra particolare che implichi la più piccola difficoltà. Basta infatti presentare in apposite guide poste alla parte inferiore della Cassetta il sacco, e spingere questo con prontezza fino in fondo perchè tutte le lettere cadano subito entro di esso.

Appena il sacco è ritirato, tutto ritorna nella primitiva posizione; e quello resta chiuso, come chiusa del pari resta anche la Cassetta. Un tocco di campanetta da orologi avverte molto opportunamente quando è che sia stato spinto fino al punto a cui deve giungere il sacco, il quale alla sua uscita presenta l'impronta a secco della Cassetta stata vuotata. Niuna lettera può rimanere sospesa, o guasta nel. l'interno del recipiente che giudiziosamente si è fatto assai più spazioso, e largo nella parte inferiore, di quel che non lo sia nella parte superiore. Il genere dei meccanismi adottati porta inoltre sicurezza completa delle serrature, non essendovi modo di aprire il sacco separatamente dalla Cassetta, e viceversa ; certezza che sia variata la indicazione dell'ora, operandosi tal cambiamento di per sè al ritirarsi del sacco: impossibilità di dimenticare la chiave dello sportello del recipiente. Ciò che poi è sommamente da valutarsi, si è la leggerezza assai rimarcabile del sacco il quale non eccede il peso di due chilogrammi, mentre quello ora in uso in Toscana ne pesa oltre quattro, e sei e 300 grammi ne pesa quello in uso nelle antiche provincie del Regno.

Il meccanismo offre poi in tutto il suo insieme i più decisi carat teri della stabilità, e si raccomanda in ultimo anche per la bontà del prezzo, potendosi calcolare che ciascuna Cassetta costi approssimativamente la somma di L. 135 compreso il prezzo del sacco che vien somministrato a corredo per ogni numero di sei Cassette.

Il Consiglio dei Giurati ha pur creduto meritevole della distinzione della medaglia il

Signor GIOVANNI SILVATICI di Vico-Pisano

per avere esposto diversi campioni di cardi atti alla lavorazione della lana stati costruiti nella sua officina. Il metodo di fabbricazione di questi cardi, già premiato in altre esposizioni, continua ad essere quello stesso che si praticava da molti anni in Firenze dal signor Stanislao Buyet, di cui il signor Silvatici è il successore.

In essi cardi si sono dovute notare le migliori condizioni per la stabilità dei denti di filo di ferro su cui deve portarsi la materia da cardare, poichè essendo questi molto più adunchi degli altri usati altrove nel costruire simili ordigni, e tenendosi regolarissimamente distribuiti, e fra loro connessi, riescono a far sì che i cardi siano opportunamente pieghevoli; abbiano una maggior durata ; e spieghino maggiore efficacia nel lavoro di quelli fabbricati in Francia e nel Belgio. La officina del signor Silvatici è, per quanto si sappia, la sola in Italia che dia simili prodotti di buona qualità, ed a prezzi abbastanza grati di fronte a quelli che si esigono all' Estero.

Il signor A. PERNIN distintissimo disegnatore di macchine nello stabilimento delle RR. Miniere e Fonderie del ferro di Follonica in Toscana ha presentato in disegno Una macchina soffiante a grande velocità a vapore della forza di 50 cavalli. Un bastimento in ferro a vapore della portata di 400 tonnellate. Una Turbina idraulica della forza di 35 cavalli calcolata per una caduta di 7 metri, ed un consumo di acqua di 350 litri a minuto secondo. Una locomobile a vapore della forza di 4 cavalli.

Le officine meccaniche per dirsi bene e completamente organizzate non possono oggi fare a meno di abili disegnatori onde sodisfare a tutte le esigenze delli svariati lavori che in esse debbono eseguirsi. Avviene così che i disegnatori di macchine occupandosi a studiare, e spesso anche a perfezionare nei loro dettagli i progetti degli inventori, e dei costruttori, riescono quindi un elemento vantaggiosissimo per il progresso delle arti meccaniche. Ora conviene moltissimo incoraggiare que. sto elemento, e popolarizzarlo specialmente fra noi, dove non si sente ancora abbastanza l'influenza dei grandi servigi che i disegnatori abili e speciali sono capaci di rendere alla industria.

Il signor conte GIUSEPPE CAMPI di Dovadola

ha esposto il modello di un sistema di bacinelle per la trattura della seta scaldate col mezzo di un termo-sifone, e da esso applicate vantaggiosamente ad una sua filanda.

Questo sistema si raccomanda pel sano principio su cui riposa, e bramerebbesi vederlo adottato in altri stabilimenti congeneri.

Lo stesso Espositore ha pur presentato un modello dei naspi che ha applicati in quel suo opificio. La distribuzione della seta, e la formazione delle matasse si ottiene imprimendo al naspo, piuttostochè al filo, un movimento laterale alternativo con mezzo semplice ed inge. gnoso, e del quale gioverebbe che i trattori di seta prendessero cognizione per imitarne l'esempio.

Il Consiglio dei Giurati, secondando anche il voto dei sigg. Fran cesco Scoti, e Lucian Giuseppe Maffei, eletti a far parte di una Commissione mista, non ha voluto tacere tutto questo che torna a lode distinta dell' Espositore, il quale mostra di coltivare con tanta intelli genza, e con tanto zelo una industria così meritevole della cura più grande.

A cagion di lode il Consiglio dei Giurati ha voluto pure che qui fosse rammentato il nome del signor Celestino Conrotto di Torino per una macchina bene intesa, e al tempo stesso semplicissima da imballare la seta.

Il Consiglio ha creduto non meno dovere encomiare anche il signore Spiridione Cosimini per essere stato fra i primi in Toscana a lasciare nella costruzione degli ordigni per la manifattura delle paste, e nella fabbricazione degli strettoi da olio, i vecchi ed imperfettissimi sistemi usati fin qui, battendo una via più razionale nella quale ha al· lettato non pochi a seguirlo.

Gli oggetti da esso esposti sono

Una pressa idraulica a doppia pompa, costrutta in legno, ferro faso, e ferro battuto.

Una gramola da paste con mole di marmo mobili attorno a sè stesse, e piatto o bacino girante con trasmissione di moto in legno. Una campana di bronzo per uno strettoio da paste gettata in modo da presentare maggior resistenza di quelle che ordinariamente si adoprano.

Nè degno di poca lode è pur comparso al Consiglio il signor Natale Lupo, Capo-officina delle grandi riparazioni alle ferrovie dello Stato in Torino per avere esposto in modello di legno, e alla grandezza naturale un gancio, e suo cuscinetto da piatta-forma congegnato in guisa da meritare per avventura la preferenza di fronte agli altri costruiti nei modi fin qui conosciuti. Ed invero essendo questo ordigno destinato a tener ferma la piatta-forma al momento in cui segue sovr' essa

il passaggio dei treni, occorre che nella struttura delle proprie combinazioni sia tale da garantire quel grado massimo di sicurezza che col suo ufficio di arresto si vuol raggiungere nel caso indicato. Ora secondo il metodo praticato dall' Espositore nella costruzione di questo gancio si è ottenuto appunto che il medesimo non possa mai abbandonare di per sè l'incasso del quale sta a guardia; e ciò quando pure si verifichi la causa principale da cui parrebbe doversi temere la sua uscita, e che consiste nella erosione della imboccatura spesso prodotta dal moto sussultorio cui dà luogo l'azione dei treni, e da quello di rotazione al quale la piatta-forma è naturalmente disposta. Del resto, sia per le condizioni accennate, sia per altre che si omette di sviluppare, ma che tutte convenientemente cospirano a garantire la perseverante efficacia di questo mezzo di sicurezza, il Consiglio non ha potuto non elogiare l'Espositore per avere portate modificazioni savissime sopra un ordigno tanto importante per l'indole della sua destinazione, modificazioni che si desidererebbe di vedere generalmente adottate.

Passando a registrare i nomi di quegli operai che appartenendo ad importanti officine si sono trovati al caso di spiegare, ed hanno spiegato di fatto, attitudini speciali, di cui generalmente parlando, non poco si è profittata l'industria, il Consiglio dei Giurati, tenendosi più specialmente alle attestazioni ricevute dai loro Principali, fu lieto di poter notare come meritevoli dell' onore della medaglia in primo luogo 1. Il signor GIOVANNI BLOTTO

esimio esecutore di modelli in legno destinati all'insegnamento, e dei quali fu esposta una collezione anche nella Classe VIII dal R. Istituto tecnico di Torino. Questi modelli di perfettissima esecuzione rappresentano organi meccanici, e modi di trasformazione di movimento, una macchina a vapore a parallelogrammo di Watt, una locomotiva in spaccato, travi armate, e tagli di pietra.

Successivamente gli operai appartenenti ai seguenti stabilimenti : Stabilimento delle RR. Miniere e Fonderie del ferro di Follonica in Toscana.

2. Il signor ANTONIO BRACALI, macchinista.

Stabilimento dei signori Huguet e C. di Torino.

3. VINCENZO LUCIANO, vice-direttore.

4.

LUIGI BUA, capo tornitore.

5. ANTONIO DAGHINO, capo falegname e modellatore. Officina delle Carrozze della Società delle Ferrovie Livornesi diretta dal signor Parcker.

6. LUIGI BALDI, caporale carrozziere.

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