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tal sistema è permesso di collocare i motori ad una distanza fra loro di otto ed anche di dieci chilometri, è pur logico il dedurre da questo fatto la possibilità di ottenere un altro benefizio rilevantissimo, quello cioè di utilizzare più facilmente ed efficacemente per la salita dei treni la forza economica dell'acqua che quasi sempre s'incontra nei luoghi di monte in sostituzione della forza costosissima del vapore.

A convincersi di ciò basta il riflettere che soli 100 litri di acqua, da spendersi in ogni minuto secondo, durante l'ascensione del Convoglio, che è quanto dire, durante circa mezz' ora, sono sufficienti perchè in un piano inclinato al 35 per mille, diviso in stazioni fra loro distanti di dieci chilometri, somministrino in ognuna di queste, deducendo largamente ogni specie di attriti, una forza superiore a quella di 200 cavalli effettivi. E così essendo, può francamente asserirsi che dove le condizioni locali non ostino completamente a trar profitto di questa forza motrice così economica qual è quella dell'acqua, il sistema del signore Agudio si presenta adattatissimo, se non a remuovere del tutto, a diminuire nel rapporto di 1 a 4 le difficoltà che finora si opponevano ad adoprare questo modo di trazione, quando non era dato rintracciarlo in sì abbondante misura da riuscire proporzionato allo sforzo cui dovea destinarsi.

Non è vana pertanto la fiducia di vedere realizzato senza ostacoli anco questo concetto, che portando a sostituire nelle strade a grandi pendenze la forza dell'acqua a quella del vapore può fare raggiungere con mezzo tanto meno dispendioso li stessi resultati ai quali si aspira.

Concludendo, adunque, la Commissione nostra ha fondata speranza che il sistema esaminato, tanto sotto il punto di vista della facilità e sicurezza dell'esercizio, quanto sotto quello della economia, e della potenza del sistema, sia riuscito a risolvere completamente e maestrevolmente il difficile problema della locomozione economica sulle strade ferrate aperte in località montuose ed a forti pendenze.

È per questo che la Commissione stessa con lieto animo, e con plauso concorde proclamava l'espositore signor Agudio degnissimo della Medaglia non solo, ma di ogni più esteso elogio, desiderosa ad un tempo di veder presto attuato in esperimento il nuovo di lui apparecchio locomotore, che sembra destinato a portare nella economia della costruzione delle strade ferrate un cambiamento altrettanto profondo, quanto ferace di prosperi successi economici.

2.

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Il Signor Ingegnere ANGELO FELINO LUÉ di Milano

ha presentato un modello di ferrovia a cavalli detta grecamente Ipposidira. Essendo scomparsi al cessare delle divisioni politiche in Italia gl'impacci doganali che rendevano il commercio fra le sue provincie difficile è

stentato, si è fatto sentire vivissimo il bisogno di comunicazioni sollecite ed economiche per facilitare fra esse lo scambio dei propri prodotti, e agevolare anche a benefizio loro tutto quello sviluppo di morali e materiali progressi di cui son capaci questi potenti veicoli di civiltà. Non è quindi a maravigliarsi se da ogni parte di quelle provincie an siosamente oggi reclamasi l'immediata esecuzione dei moltiplici progetti di strade ferrate che già si affacciarono nel vasto campo della speculazione, e che tengono dannosamente in sospeso gravi interessi di varia natura. Peraltro è da temersi che la copia dei capitali occorrenti possa rimanere in difetto a fronte di tante e così dispendiose intraprese, molto più che in non poche contrade non si ha movimento bastante per procacciare alle somme richieste una rimunerazione proporzionata. Onde affrettare i godimenti che questi modi di trasporto procacciano, si attende da vari anni con indefessa alacrità alla ricerca di altri che, discostandosi da quelli costosissimi delle ordinarie ferrovie, riescano non pertanto facili e potenti abbastanza da fare partecipare anche i luoghi scarsamente abitati, e di accesso disastroso, al gran movimento economico e industriale che la forza applicata del vapore è riuscita a esplicare fra i grandi centri di popolazione, e i punti a quelli più vicini.

Questo anello di congiunzione, a così dirla, fra i mezzi di trasporto usati nelle strade comuni, e quelli praticati con l'uso delle locomotive sulle ferrovie ordinarie, fu ritrovato dagli Americani in una forma di rotaie di ferro a canale, incassate appunto sulle strade comuni in modo da non creare impaccio alla circolazione degli ordinari veicoli di trasporto, e servire ad un tempo a far correre sulle medesime, con sufficiente economia e celerità, vagoni speciali trascinati dalla forza animale, quella dei cavalli.

In Europa l'esempio più conosciuto della applicazione della rotaia Loubat alle strade comuni trovasi a Parigi nel tratto percorso dalla Piazza della Concordia fino a Passy e Versailles. Peraltro la pratica ha dimostrato che le rotaie incassate riempiendonsi facilmente di mota e di sassi, per cui esigono vigilanza e servitù grandissima a tenersi spurgate, non danno quasi mai tutta quella diminuzione di attrito sulla quale si era contato. Da ciò la causa prima che ha trattenuto molti finquì dal ricorrere a quel sistema di costruzione.

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Ora il signor ingegnere Lué è inventore di una rotaia destinata allo stesso scopo, ma siffattamente modellata, da evitare il grave inconveniente rimproverato al sistema Laubat, e scansare, in gran parte almeno, quelli puranco che si avrebbero, applicando sulle strade comuni rotaie a T più o meno sporgenti sul piano stradale.

Ad ottenere l'effetto egli propone adunque una rotaia rappresen tante due cilindri di trentacinque millimetri di diametro uniti fra loro come lo sarebbero le due canne accoppiate di un fucile.

Le rotaie adattate con questa combinazione sul piano stradale, non sporgendo che di tre soli centimetri, non creano alcun imbarazzo importante per la circolazione dei veicoli ordinari, e potendosi mantenere con quella forma sempre pulite, procurano la massima diminuzione di attrito che possa desiderarsi pel trasporto dei vagoni destinati a percorrerle. La forma data alle rotaie permette puranco che esse possano ripetutamente rivoltarsi quando sono consunte in una parte.

La forma dei cuscinetti adottata dal signor Lué si presenta opportunissima; imperocchè le rotaie inclinando leggermente sovr' essi acquistano in quella posizione una stabilità tale, da rendere al confronto assai meno pregevoli i modi fin qui tenuti nel connettere questa parte di materiale sulle strade ferrate ordinarie a grande velocità.

Il doppio cerchione delle ruote applicato dal signor Lué al suo vagone, e per cui si ottiene di uscire a volontà dalla rotaia, e di trascinare il vagone stesso sulla via comune, è pur esso assai bene inteso.

La Commissione, che si è resa conto dei pregi non equivoci di cui abbonda il sistema studiato dal signor Lué, non ha dubitato di riconoscerlo meritevole di riguardo a preferenza di tutti gli altri fin qui immaginati per la costruzione di strade ferrate a cavalli, o come voglia dirsi Ipposidire. Nè ha creduto allontanarsi dal vero prognosticando dalla sua applicazione fra noi vantaggiosi risultamenti, imperocchè come ebbe ad avvertire giustamente l'autore del progetto, è l'Italia che per le sue condizioni geografiche sente sopra tutte le altre nazioni d'Europa grave ed urgente il bisogno di unire con vie facili, brevi, non dispendiose, popoli divisi e separati da secoli.

Unanime la Commissione adunque decretava sommamente degno dell' onore della Medaglia il signor Lué per la forma data alle rotaie, ai cuscinetti, ed ai cerchioni delle ruote.

3.

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Signor GIOVANNI PARKER capo officina delle carrozze delle Strade Ferrate Livornesi.

Non possono negarsi al signor Parker titoli di benemerenza per essersi egli dato cura di esporre una collezione di veicoli destinati al trasporto sulle strade ferrate, e vari altri oggetti che si riferiscono a questo genere di costruzioni, le quali tanto più vogliono essere diligentate, quanto ognor maggiore va a farsi lo sviluppo del movimento in quelle vie di facile e sollecita comunicazione. Senza questa serie di articoli siffatta industria non avrebbe somministrato tema al presente rapporto, non avendosi potuto tener conto di un vagone, e di un fornello di rame da locomotive ben costruito nelle officine della Strada ferrata Centrale Toscana, stato esposto dal signor Professore Policarpo Bandini, Segretario Gerente della Società, per esser questi al tempo medesimo ed espositore e Giurato.

Adunque gli oggetti inviati dal signor Parcker consistono in
Un vagone di seconda classe,

Un vagone di terza classe,

Un vagone da mercanzie o da bagagli,

Tre collezioni di pezzi staccati per vagone,

Una collezione di arnesi per fabbricare vagoni,

Una collezione di N° 12 disegni dimostrativi la costruzionedei tre vagoni suddetti, e di altro di prima classe di cui si attende l'invio.

La Commissione riconosciuta meritevole di lode l'accurata esecu zione dei vari capi che formano questo insieme, ha decretato all' espositore l'onore della Medaglia motivato soprattutto dai pregi invero singolarissimi che caratterizzano il lavoro dei vagoni, tanto all'occhio più austero si manifesta forbito, elegante, e quasi starebbe a dirsi, spinto ad una perfezione inuguale al bisogno.

Ciò peraltro non ha impedito alla Commissione di esprimere il voto che quanto alle disposizioni interne di questi veicoli, le quali interessano la comodità e la difesa dei viaggiatori, cerchi sempre l'Amministrazione di progredire in quei miglioramenti che a mano a mano vi ha portati fin qui, e così allivellarsi anche in ciò a quello che si pratica in altre linee. Del resto, la convenienza, se non voglia dirsi la urgenza di questi ulteriori miglioramenti, tanto più si fa sentire quando riflettasi che in un avvenire non lontano i convoi delle Strade ferrate Livornesi sono destinati a percorrere distanze molto maggiori delle attuali.

MARINA.

1. R. ARSENALE DI MARINA in Genova.

La Commissione ha creduto degnissimo della distinzione della Medaglia il R. Arsenale di Marina in Genova, per aver presentato alla Esposizione, come saggio dei suoi lavori, molti oggetti in esso eseguiti con quella finitezza di lavoro che è carattere distintivo, e ben noto di quello stabilimento importantissimo.

Gli oggetti esposti sono:

Una bella collezione di bozzelli di legno,

Un forte bozzello di ferro per sospendere l' elice delle piro-fregate,
Un paio di scarpe piombate da palombari,

Un portavoce di ottone,

Una chiesola per bussola di bordo,

Una cassa di rame per polveri,

Un tubo per macchine a vapore,

Due ancorotti di ferro, í

Una bernarda o tinozza per l'acqua giornaliera dell' equipaggio,

Una pompa di bronzo per sentina di fregata,

Un meccanismo pel maneggio del timone per piro-cannoniera,
Un'asta di bronzo per pompe d'aria,

Due chiavi da acqua di bronzo,

Un martinetto o crik per sospendere la coperta,

Una macchina per fare sagole per bandiere e scandagli.

ISTRUMENTI DIVERSI

PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNO.

Non ultimo a fermare l'attenzione dei Giurati della Classe VIII, ed a svegliarne tutto l'interesse è stato un insieme abbastanza completo di meccanismi, istrumenti, ed arnesi da servire alle industrie del falegname, e dallo stipettaio da applicarsi ad ogni più svariato bisogno di esse con profitto di tempo, e con utilità rimarchevole del lavoro, che con l'uso di questi acconci mezzi riesce esattissimo e forbito, come in parte è rimasto accertato dai campioni offertine in prova.

La Commissione pertanto valutando il pregio non tenue dei vari oggetti enunciati, la massima parte dei quali può con benefizio rilevante della lavorazione del legno essere generalizzata anche per la mitezza del valore di acquisto, è stata unanime nel riconoscere degni della Medaglia gli espositori che andiamo a rammentare secondo l'ordine seguente : 1 Signor GASPERO PASQUINI di Firenze

per avere esposta una Macchina combinata in piccole proporzioni all'oggetto di tagliare circolarmente il legname in lunghe falde destinate alle impiallacciature, e dietro le traccie della quale ne venne costruita altra in grandi proporzioni che funziona regolarmente in una fabbrica speciale in Firenze.

2. Signor RANIERI RICCI di Livorno

per aver presentato un banco con pialla particolarmente disposta per far cornici circolari,

Un banco con pialla per far cornici rette,

Una cassetta di arnesi da falegnami,

Vari campioni di lavori eseguiti con gl' istrumenti esposti.

3.

Signor GIUSEPPE BORELLI di Torino

per avere esibita una collezione di eccellenti arnesi da stipettaio e da falegname di prezzi convenientissimi.

A questo punto non è a passarsi sotto silenzio un modello di meccanismo esposto dai

Signori MICHELANGIOLO e ANTONIO DUCCI di Firenze

e costruito per operare più specialmente il taglio del legno di radiche da impiallacciature. Ma comunque esso sia apparso per più lati prege

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