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una tale rinomanza, e ci rendono a buon diritto orgogliosi di siffatta ricca manifattura.

Anche degli altri tessuti serici abbiamo di che andare superbi, perchè portate ormai a tal grado da non doversi più reputare inferiori d'assai a quelli di Lione. Essi per la massima parte provengono dalle provincie dell' alta Italia, dove la maggior produzione della materia prima, il più fino magistero dell' arte nel prepararla, la vicinanza della Francia, e della Svizzera la squisitezza delle cui manifatture serve d'esempio e di sprone, e la maggiore abbondanza dei capitali fomentano vieppiù lo zelo e l'interesse di quei fabbricanti. Ma poichè anche dalle provincie centrali e meridionali d'Italia ci sono stati inviati buoni saggi di serici drappi, ci è dato argomentare che l'attitudine degli Italiani a tornare eccellenti in cosiffatti lavori non punto smarrita, e che colla facilità di avere in casa loro la materia prima di squisita qualità, coll'aiuto che ritrarranno dall' uso de' moderni congegni meccanici, potranno giungere a tal grado di perfezione da non vergognare d'essere discendenti di coloro che fornivano di seriche stoffe pressocchè il mondo intiero.

Gli espositori ascesero al numero di 71, e presentarono oltre 1200 tagli di svariate manifatture.

Fra questi noi vi chiediamo di conferire l'onore della medaglia ai Signori

1. GUILLOT e Compagni, di Genova e Torino,

2. GIACOMO CHICHIZOLA di Genova e Zoagli,

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pei loro magnifici Velluti, Rasi e Gros, uniti, operati e broccati, per abiti e per panciotti, e pei Gros imperiali ottenuti dai primi e per la prima volta in Italia con telai meccanici.

3.

4.

5.

6.

7.

BERNARDO SOLEI di Torino,

GHIGLIERI e Compagni, di Milano,
INNOCENTE OSNAGO, di G. B. idem,
FERDINANDO BRIVIO, idem,

LUIGI del fu GIUSEPPE MARTINI, idem,

per stoffe per mobili, per chiesa, per abiti e per panciotti.

8. COSTA e SERAVEGNA di Genova e Torino,.

9.

10.

11.

12.

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CATTANEO e PETTITTI di Torino,

GIOVAN BATTISTA fu ANTONIO CORTI di Como,
RIVA e Compagni, idem,

G. L. e fratelli BRUN di Torino,

per scialli, stoffe unite, rasate, operate, broccate e vellutate, per abiti, panciotti, e cravatte.

Tutti questi prodotti nulla lasciano a desiderare nè per vaghezza

e disposizione de' disegni, nè per vivacità di colori, nè per diligenza

nella esecuzione.

Vi proponiamo altresì di accordare la medaglia ai Signori

13. GIOVAN BATTISTA e fratelli FERRARI di Genova,

1

pei loro buoni Velluti.

14. J. JANIN di Zoagli,

15.

16.

17.

NATALE ALIOTTA di Palermo,

Fratelli MORVILLO, idem.

REGIA FABBRICA di San Leucio, di Napoli,

per le vaghe, vivaci e ben fabbricate loro stoffe, per mobili, per carrozze e per abiti.

18. FELICE TURRI di Como,

19.

TRAVELLA e CASELLA, idem,

20. LUIGI DE ROSSI, idem,

pei commendevoli loro tessuti uniti, spinati e rasati.

21. FILIPPO GIUSSANI di Milano,

per talune pregevoli stoffe broccate in oro a più colori per chiesa.

22. VERRI ed ORSENIGA di Milano,

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per lo svariato e vago assortimento, di cravatte, e fazzoletti, e per un commendevole scialle ricamato con fondo a imitazione del crespo della China.

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per bellissime cravatte, e scialli spinati alla Greca.

24. Vedova GHERSI di Torino,

per un broccatello cremisi, e marrone.

25. PIETRO CRISTOFANI di Firenze,

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specialmente per due belle e buone stoffe da mobili, che imitano perfettamente le francesi.

26.

BELLACOMBA di Torino,

per le loro stoffe da chiesa, di basso prezzo.

27. FRANCESCO FRULLINI di Firenze,

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per due stoffe da mobili in due colori, e due telette d' oro ed argento mezzo falso.

28.

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MELLONI e Compagni, di Bologna,

per la copiosa collezione di tessuti per diversi usi.

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29. A. R. FIORENTINO di Firenze,

specialmente per due stoffe rasate, e rigate per abiti.

30.

MARIANO BEVILACQUA di Lucca,

per quattro stoffe per mobili e per chiesa.

31. GIUSEPPE LUNGHETTI e figlio di Siena,

per taluni tessuti neri per abiti.

32. GIROLAMO BELLETTI di Bologna,

33. REGIO ALBERGO DE' POVERI di Palermo diretto

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dal signor PAVIN,

34. - ROSA LAZZARI di Lucca,

pei loro commendevoli veli, uniti, rigati e crespi.

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per tessuti di seta e lana.

36. PIETRO GALLARINI di Milano,

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37. PIETRO GASPARONI di Vicenza,

38. PIETRO RAMPOLDI di Como,

39.

FABBRICA PRIVILEGIATA DE' NASTRI di Torino, per difficoltosissime imitazioni d'incisione in rame rappresentanti un Ecce Uomo (perfettissimo, un ritratto ed una Vergine, esibiti respettivamente dai signori Gallarini, Gasparoni e Rampoldi; e pei ritratti di S. M., e del Conte di Cavour, imitanti incisione in rame, esibiti dalla Fabbrica di Nastri di Torino.

40. - GIROLAMO TANTINI di Firenze,

41. ANTONIO GREFFELDER di Treviglio,

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pei buoni saggi di foulards stampati per abiti e per tasca, che non lasciano altro a desiderare se non una maggiore vivacità nei colori.

42. Barone MAJORANA di Catania,

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per la bella e ben fabbricata stoffa per coperte, e per parati da

letto.

Finalmente la Commissione vi proporrebbe di conferire la medaglia a titolo d'incoraggiamento ed eccitamento a proseguire in meglio, ai Signori:

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47. ROSARIO VIOLA e PATANE di Acireale.
AUTERI e FRAGALA di Catania,

48.

pei saggi di

49.

pei saggi di

50.

stoffe per carrozze, e per mobili.
ORAZIO MOTTA di Catania,

scialli, imitazione crespo.

ANDREA LEVIS di Vicenza,

pei saggi di stoffe per chiesa, e mobili.

51. ANDREA GHELLI di Ravenna,

pei saggi di tessuti da carrozza.

52. ISIDORO e fratelli CAMPANA di Gandino,

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per le coperte di stracci di seta.

Oltre i summenzionati espositori la Commissione dichiara degnissimo di medaglia

53. BENVENUTO MAFFEI di Firenze,

pei bei saggi di stoffe operate, e di un ricco broccato da lui esposto. Per un riguardo di delicatezza che la Commissione ha grandemente apprezzato, l'egregio relatore della seconda sottosezione già a cagion d'onore in questo cenno ricordato, sig. Leopoldo Maffei, si astenne dal riferire su quei saggi esposti da suo figlio; ma la Commissione avendone ritrovati sommi pregi, vi chiede anche per esso la ben meritata onorifica distinzione. Ve la chiede altresì pei

54.
55.

56.

57.

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Fratelli VARENNA di Monza,

GIO. BATT. NICOSIA di Catania,
TACCINI e LERTORA di Milano,
AMBROGIO BINDA di Milano,

per le loro commendevoli stoffe per carrozze per Panciotti e per Cravatte, Tessuti di Seta e Cotone.

Se abbiamo creduto che fra 71 espositori 57 meritassero d'essere premiati, non vogliamo però trattenerci dal consigliare coloro che sono rimasti alquanto indietro nell' onorato arringo a volere studiare i moderni sistemi, acquistare la pratica de' nuovi processi di fabbricazione e soprattutto poi provvedersi di quelle macchine e arnesi che la scienza pone nelle mani di coloro che tendono senza posa a perfezionare i loro prodotti. Ci sia permesso rivolgere specialmente queste esortazioni ai fabbricanti delle provincie centrali e meridionali, onde i primi mercè del sentimento artistico che hanno in eredità dai loro maggiori, i se

condi mercè della portentosa feracità del suolo che abitano, possano in una futura Esposizione meritarsi al pari dei loro confratelli delle provincie settentrionali l'ambito guiderdone alle loro industrali fatiche. Al che potrebbe efficacemente contribuire l'istituzione di cattedre del setificio come quella che con tanto decoro proprio e profitto altrui cuopre nell' 'operosa Milano l'onorando nostro collega Professore Luigi Bossi, e noi facciamo voti ardentissimi perchè a Firenze, a Napoli e a Palermo possano coloro che si dedicano all' industria serica apprendere da un dotto nell'arte come ad essa si applichino utilmente le teorie della Chimica e della Meccanica.

Resterebbe ora a parlare dei nastri e galloni e delle macchine pel setificio, che furono esaminate da due Commissioni miste, ma essendosi incaricate le Classi XVIII e VIII di proporvi respettivamente le medaglie per gli Espositori degni di premio, noi ci esimiamo dal tenerne proposito. Ci riserbiamo bensì di chiedervi fra pochi giorni le ricompense meritate dagli operai, senza il cui concorso noi non avremmo potuto vedere tanti prodotti ammirandi.

Avvertiremo concludendo che gli Espositori della Classe XIII sommarono a 484, di cui 313 furono da noi reputati degni di premio. Per taluni questo significa omaggio alla rinomanza che hanno saputo già acquistarsi e che sanno mantenere, per altri constatazione del merito di che hanno dato prova; per tutti incentivo e incoraggiamento a perseverare alacremente nell'opera intrapresa, non dimenticando mai che la Nazione intiera conta sopra di essi per l'incremento della propria prosperità, ricchezza e potenza. Se gli industriali come gli artisti italiani ebbero in questo memorando convegno attestati molteplici di plauso, se molti ne escono pregiati di un'ambita ricompensa, non debbono credere perciò d'aver raggiunto il sommo dell' arte e di poter riposarsi sopra le ben acquistate onorificenze. Una nobile gara, un formidabile confronto attende ora i nostri manifatturieri nella capitale della ricca e potente Inghilterra, e benchè possano per la maggior parte presentarvisi tranquilli e fidenti che molti dei loro prodotti non saranno negletti, nè andranno privi di lode anche in mezzo a quelli de' più industriosi popoli dei due emisferi, rammentino che ivi essi avranno molto da studiare, molto da apprendere, e che sterile sarebbe la loro presenza colà, e quella dei loro prodotti, se non si dassero cura di investigare con scrupolosa diligenza come abbiano a migliorare la industria propria, onde non debba temere la straniera concorrenza.

I setaioli italiani poi rammentino che hanno obbligo più di tutti gli altri loro confratelli industriali di sostenere la fama del loro paese, dovuta ne' tempi passati allo splendore dell' industria che essi esercitano. Il prezioso insetto trasportato in Italia or sono sette secoli vi si acclimò e prosperò come in sua propria culla, e il setificio coltivato con

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