Il Decameron di Messer Giovanni Boccaccio: 3

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G. Fincke, 1829 - 286 pagina's
 

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Pagina 57 - Le forze della penna sono troppo maggiori che coloro non estimano che quelle con conoscimento provate non hanno. Io giuro a Dio (e se Egli di questa vendetta che io di te prendo mi...
Pagina 256 - Amici miei, voi mi strignete a quello che io del tutto aveva disposto di non far mai, considerando quanto grave cosa sia a poter trovare chi co' suoi costumi ben si convenga, e quanto del contrario sia grande la copia, e come dura vita sia quella di colui che a donna non bene a sé conveniente s'abbatte. E il dire che voi vi crediate a
Pagina 274 - Niuna corrotta mente intese mai sanamente parola: e così come le oneste a quella non giovano, così quelle che tanto oneste non sono la ben disposta non posson contaminare, se non come il loto i solari raggi o le terrene brutture le bellezze del ciclo.
Pagina 263 - ... piacere e piace di renderlovi : ecco il vostro anello col quale voi mi sposaste, prendetelo. Comandatemi...
Pagina 13 - A' quali ragionamenti Calandrino posto orecchie, e dopo alquanto levatosi in pie; sentendo che non era credenza, si congiunse con loro: 11 che lui I e piacque a Maso: il quale seguendo le sue parole, fu da Calandrin domandato , dove queste pietre così virtuose si trovassero. Maso rispose che le più si trovavano in Berlinzone, terra de...
Pagina 15 - Compagni, quando voi vogliate credermi, noi possiamo divenire i più ricchi uomini di Firenze; per ciò che io ho inteso da uomo degno di fede, che in Mugnone si truova una pietra, la qual chi la porta sopra non è veduto da niun'altra persona.
Pagina 268 - Il che, secondo il mio giudicio, noi onestamente abbiam fatto ; per ciò che se io ho saputo ben riguardare, quantunque liete novelle e forse attrattive a concupiscenzia dette ci sieno, e del continuo mangiato e bevuto bene, e sonato e cantato, cose tutte da incitare le deboli menti a cose meno oneste, niuno atto, niuna parola, niuna cosa...
Pagina 210 - ... nell'animo quanto se stata fosse in paradiso. E come potè, gli rispose: — Signor mio, il volere io le mie poche forze sottoporre a gravissimi pesi, m' è di questa infermità stata cagione, dalla quale voi, vostra buona mercè, tosto libera mi vedrete.
Pagina 18 - Bruno rispose: — Andianne ; ma io giuro a Dio che mai Calandrino non me ne farà più niuna ! E se io gli fossi presso, come stato sono tutta mattina, io gli darei tale di questo ciotto nelle calcagna, che egli si ricorderebbe forse un mese di questa beffa.
Pagina 51 - ... subitamente e fece tale in pie levare che si giaceva e confortavalo che egli da guato uscisse e lei andasse a prendere e il suo piacer ne facesse: e vicin fu a essere tra dall'uno e dall'altro vinto.

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