Ultime lettere di Jacopo Ortis: premesse le considerazioni morali scritte nel 1817 da Giovita Scalvini

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Successori le Monnier, 1898 - 154 pages
 

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Page 104 - II Parini non apria bocca; ma stringendomi il braccio, mi guardava ogni ora più fisso. Poi mi trasse, come accennandomi perch'io tornassi a sedermi: E pensi tu, proruppe, che s'io discernessi un barlume di libertà, mi perderei ad onta della mia inferma vecchiaja, in questi vani lamenti?
Page 40 - Esclamano d'essere stati venduti e traditi: ma se si fossero armati sarebbero stati vinti forse, non mai traditi; e se si fossero difesi sino all'ultimo sangue, né i vincitori avrebbero potuto venderli, né i vinti si sarebbero attentati di comperarli. Se non che moltissimi de...
Page 102 - ... sugli occhi. O Gloria ! tu mi corri sempre dinanzi, e così mi lusinghi a un viaggio a cui le mie piante non reggono più. Ma dal giorno che tu più non sei la mia sola e prima passione, il tuo risplendente fantasma comincia a spegnersi ea barcollare ;—cade, e si risolve in un mucchio d'ossa e di ceneri, fra le quali io...
Page 123 - L'universo si controbilancia. Le nazioni si divorano perché una non potrebbe sussistere senza i cadaveri dell'altra. Io guardando da queste alpi l'Itaha piango e fremo, e invoco contro gl'invasori vendetta ; ma la mia voce si perde tra il fremito ancora vivo di tanti popoli trapassati, quando i Romani rapivano il mondo, cercavano oltre a...
Page 123 - ... memorando la libertà e la gloria degli avi, le quali quanto più splendono tanto più scoprono la nostra abbietta schiavitù. Mentre invochiamo quelle ombre magnanime, i nostri nemici calpestano i loro sepolcri. E verrà forse giorno che noi perdendo e le sostanze e l'intelletto e la voce, sarem fatti simili agli schiavi domestici degli antichi, o trafficati come i miseri Negri: e vedremo i nostri padroni schiudere le tombe, e disseppellire e disperdere al vento le ceneri di que...
Page 140 - Io non so né perché venni al mondo , né come, né » cosa sia il mondo, né cosa io stesso mi sia. E s'io corro » ad investigarlo, mi ritorno confuso d'una ignoranza sempre » più spaventosa. Non so cosa sia il mio corpo, i miei sensi,
Page 32 - Nella Italia più culta , e in alcune città della Francia ho cercato ansiosamente il bel mondo, ch'io sentiva magnificare con tanta enfasi : ma dappertutto ho trovato volgo di nobili, volgo di letterati , volgo di belle , e tutti sciocchi , bassi , maligni; tutti. Mi sono intanto sfuggiti que...
Page 63 - Ma da settentrione si dividono i colli, e s'apre all'occhio una interminabile pianura: si distinguono ne' campi vicini i buoi che tornano a casa: lo stanco agricoltore li siegue appoggiato al suo bastone; e mentre le madri e le mogli apparecchiano la cena alla affaticata famigliuola, fumano le lontane ville ancor biancicanti, e le capanne disperse per la campagna.
Page 104 - ... senza poter mai stringere nulla, e conobbi tutta tutta la disperazione del mio stato ». Narrai a quel generoso Italiano la storia delle mie passioni, e gli dipinsi Teresa come uno di que' genj celesti i quali par che discendano a illuminare la stanza tenebrosa di questa vita.
Page 105 - ... loro delitti. Pur se ti reputi bastevolmente fortunato e crudele per aspirare a questa gloria, pensi tu che i tempi te ne porgano i mezzi? I...

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