Giornale storico degli archivi toscani, Volumes 5-6

Voorkant
1861
 

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Pagina 29 - E mentre la nazione nostra ricostituisce sé stessa , non so chi esser vi possa che non vedrebbe con lieto cuore tolti quei monumenti allo squallore più che secolare, e custoditi veramente come cose di grande onore alla nazione : il che , nsieme con la reintegrazione e l'ordinamento de'suoi archivi , ritornerebbe Ravenna , per via delle sue memorie artistiche e diplomatiche , la città monumentale, onde la grandezza italiana , che partiva da Roma , si ricongiunse poi a Firenze ea Venezia.
Pagina 39 - ... per lui. Mi parria ancora, quando paresse a VS che fusse benesto, che poi che epso ha da promettere di non offendere mai alcuno del dominio di VS, che epso ancora per quella via fusse cauteggiato di non essere dalli subditi di quelle offeso; che non saria licito che altri potesse nuocere a lui, et epso fosse legato, si che non si potesse defendere. Più mi confido in VS che sono iustissimi , che non faranno cosa fuori di ragione : in buona gratia delti quali mi rachomando. appresso della peste...
Pagina 29 - Acconcio levasseno da Pisa la quantità del sale che li bisogna , la quale è in tutto staia 3000, et la conducessino a Lucha , e secondo l'ordinario et solito pagamento ; dove si porrebbe in una stantia deputata a questo, et di...
Pagina 5 - XXIV-XXT. precipuameute a quella celebre Università , non potè a meno di non informare le sue pubbliche deliberazioni. Fondamentale e prima divisione dell'archivio Bolognese sia quella del Comune autonomo, e della città fermamente soggetta alla dominazione dei Papi ; cioè, una prima divisione esibisca i documenti che appartengono ai tempi anteriori al 1512; una seconda , gli altri che vengono ai giorni nostri, movendo dal tempo in che Giulio II sottomise la città alla Sede Apostolica.
Pagina 227 - Zangrandi e Gherardo Mastaggi. Taccio dei documenti sulle porte della Cattedrale e del Battistero, cavati dai rogiti dei notari Anton Maria Pavarani e Gaspare Del Prato. Importantissimi infine sono gli atti che pubblicò ( avendoglieli comunicati il signor Enrico Scarabelli) desunti dai rogiti del notaro Gian Lodovico Sacca.
Pagina 103 - ... città di Rimini, conforme gli nominava nel 1355 Urbano VI, ma di Cesena, Sinigaglia, Fano e d'altre città e terre della Romagna, giusta le investiture date loro in appresso dai pontefici successori. Certamente non si addice a questa scrittura il discorrere le seguenti azioni dei Malatesti, giudicate variamente, ma tuttavia grandiose, sia nella guerra come nelle arti e negli studi. È troppo noto che questa loro signoria di Rimini ebbe termine in Pandolfo figliuolo di Roberto, che dopo il 1503...
Pagina 49 - Documenti di varia natura ravennati, forlivesi, cesenati, riminosi e faentini, pertinenti alle congregazioni religiose e monastiche, alle compagnie laicali ed alle chiese cattedrali e collegiate, custodisce l'archivio demaniale del già dipartimento del Rubicone. Ci duole che siffatto deposito sia appena curato, e che gli amministratori del Demanio non si siano fatti scrupolo di trasportare qua e là quei documenti. Ma prima di venire ai particolari del presente archivio, vuoi premettersi una notizia...
Pagina 199 - L'archivio del Comune nel 1226 fu guasto da un incendio, procucurato nel colmo della notte da una delle fazioni di quel tempo, come narra il Pancirolo, presso la fine del secondo libro della sua Storia di Reggio.
Pagina 278 - Viena esibita la serie dei volumi e delle filze relative. Nei volumi delle provvisioni trovansi anco lettere ducali. Dei registri di lettere che sono in quest'archivio , e di altre serie di documenti. Dei documenti del Compartito del duca Ottavio Farnese, e dell'altro Compartito del duca Ranuccio. Si discorrono per sommi capi le altre materie contenute nelle carte dellarchivio comunale. - II. L'archivio degli Atti notarili, la cui istituzione è contemporanea a quello di Parma , del 1678 ; ei congeneri...
Pagina 135 - Barlolommeo in Borgo, e di più altre corporazioni religiose. Ma ciò di cui più interessa il discorrere a questo luogo, si è questo che, per quanto la voce pubblica reca, le carte ferraresi sovraccennate non pervennero mai a Milano: aggiungendosi che, rimaste le casse che le contenevano in Brescia , presso la direzione delle poste, andarono queste trafugale o smarrite.

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