Il cacciatore di talenti

Voorkant
Barbera, 2013 - 188 pagina's
Cinque racconti che descrivono le tante facce della capitale dell'Europa, con un occhio particolare alla variegata italianità che vi prospera e che ne ha contaminato il carattere. Bruxelles è una capitale finta, del Belgio come dell'Europa, una città espulsa dal suo paese. Bruxelles non è di nessuno ed è di tutti, è diventata una città-stato, con una propria identità, libertaria e sospettosa di ogni potere. Ma nel miscuglio brussellese nessuno rimane se stesso e tutti finiscono per diventare estranei alla loro madre patria. Gli stranieri hanno una parte importante in queste storie perché Bruxelles è fatta di stranieri. Neanche i belgi sono a casa, qui. Senza un paese vero alle spalle, Bruxelles è incapace di offrire a chi viene a viverci un modello cui conformarsi e così ognuno è libero di restare quel che è. Bruxelles è una città di miraggi, sede di istituzioni internazionali che vivono in un eterno progetto mai compiuto. Il mondo migliore che a Bruxelles si disegna, a forza di immaginarlo finisce per sembrare vero. Ma il sogno dura solo finché si resta a Bruxelles. Leonardo Villar rincorre una carriera nelle istituzioni europee, dove tutto è in continuo fermento... Bruno Franquignoul è l'emigrato italiano alle prese con il complicato sistema linguistico belga... Joris e Annette sono due belgi sopraffatti dalla trasformazione della città. Edgar Vanderbroek è il brussellese moderno, intellettuale e perverso. Enrica Bambi Valetti, ingenua direttrice del polveroso Istituto italiano di cultura.

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